lunedì 13 luglio 2009

A MIO FIGLIO...

“Se”

“Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo;
se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te tenendo pero' nel giusto conto i loro dubbi;
se sai aspettare senza stancarti di aspettare o essendo calunniato non rispondere con calunnie o essendo odiato non dare spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono ne parlare troppo da saggio;
se sai sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;
se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio allo stesso modo;
se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;
o guardare le cose - per le quali hai dato la vita - distrutte e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
se sai fare un'unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un sol colpo a testa o croce e perdere, e ricominciare di nuovo dall'inizio senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;
se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così resistere quando in te non c'e' più nulla tranne la volontà che dice loro: “resistete!”;
se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale;
se non possono ferirti né i nemici né gli amici troppo premurosi;
se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;
se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa;
tua è la terra e tutto ciò che vi è in essa e - quel che più conta - tu sarai un uomo, figlio mio”.


Rudyard Kipling