lunedì 13 luglio 2009

A MIO FIGLIO...

“Se”

“Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo;
se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te tenendo pero' nel giusto conto i loro dubbi;
se sai aspettare senza stancarti di aspettare o essendo calunniato non rispondere con calunnie o essendo odiato non dare spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono ne parlare troppo da saggio;
se sai sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;
se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio allo stesso modo;
se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;
o guardare le cose - per le quali hai dato la vita - distrutte e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
se sai fare un'unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un sol colpo a testa o croce e perdere, e ricominciare di nuovo dall'inizio senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;
se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così resistere quando in te non c'e' più nulla tranne la volontà che dice loro: “resistete!”;
se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale;
se non possono ferirti né i nemici né gli amici troppo premurosi;
se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;
se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa;
tua è la terra e tutto ciò che vi è in essa e - quel che più conta - tu sarai un uomo, figlio mio”.


Rudyard Kipling

mercoledì 8 luglio 2009

IL SENSO DELL'AMORE

Una sera,

mentre la mamma preparava la cena,
il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano.
Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma,
che si asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:

Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 EURO.
Per aver ordinato la mia cameretta: 1,50 EURO.
Per essere andato a comperare il latte: 0,50 EURO.
Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): 3 EURO.
Per aver preso due volte "ottimo" a scuola: 2 EURO.
Per aver portato fuori l'immondizia tutte le sere: 1 EURO.

Totale: 9 EURO.

La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente.
La sua mente si affollò di ricordi.
Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:

Per averti portato in grembo per 9 mesi: 0 EURO.
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 EURO.
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 EURO.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 EURO.
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: 0 EURO.
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che ti ho preparato: 0 EURO.
Per la vita che ti do ogni giorno: 0 EURO.

Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio.
Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto,
due grosse lacrime fecero capolino nei suoi occhi.

Allora prese il foglio, lo girò, e sul suo conto scrisse: "PAGATO".
Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.

Quando nei rapporti personali e familiari ed in ogni nostra relazione si incominciano a fare i conti, è tutto finito.
L'AMORE, o è gratuito o non è AMORE.

Spesso siamo così nelle nostre relazioni, la nostra natura ci spinge spesso a presentare il conto.
Lo facciamo con le persone con cui ci relazioniamo quotidianamente.
Lo facciamo con i nostri familiari.
Lo facciamo con Dio.

L'ABORTO - Scelta inevitabile?


Considereresti l'aborto come una possibile alternativa in una delle seguenti situazioni?

il padre è ammalato, la madre è affetta da tubercolosi ed hanno già quattro figli.
Il primo di questi è cieco, il secondo è già morto, il terzo soffre di sordità, ed il quarto è anch'esso malato di TBC, quand'ecco la madre scopre di essere nuovamente incinta.
Data l'estrema situazione, terresti in considerazione la possibilità di abortire?

Un uomo bianco violenta una tredicenne di colore che in conseguenza di questo rimane incinta.
Se fossi il genitore di quella ragazza, considereresti la possibilità di farla abortire?

Un predicatore e sua moglie sono molto poveri; hanno già quattordici figli, quando scoprono di aspettare il quindicesimo bambino.
Tenendo conto della tremenda povertà in cui vivono ed il gran numero dei figli, considereresti l'aborto, raccomandandolo come possibile soluzione?

Un'adolescente è incinta e non sposata, il suo fidanzato non è padre del bambino che porta in grembo, e lei è turbata ed impaurita per la situazione che vive.
Data la complessità della situazione le suggeriresti di abortire?

Io non so quali sono le tue convinzioni in merito all'aborto... e non desidero giudicarti per le tue opinioni.
Ma è giusto che tu sappia cosa sarebbe successo se il tuo consiglio fosse stato di abortire.

Nel primo caso, l'umanità non conoscerebbe la musica di Beethoven, perché non sarebbe mai esistito.

Nel secondo caso Ethel Waters una delle più grandi cantanti di musica gospel, non avrebbe mai cantato una sola nota.

Nel terzo caso John Wesley, uno dei più grandi evangelisti del 19° secolo, non sarebbe mai nato.

Nell'ultimo caso, Gesù di Nazareth non sarebbe mai venuto al mondo.

Forse ti trovi nella situazione in cui l'aborto è una domanda impellente a cui devi rispondere, ma voglio dirti che tu sei al mondo per uno scopo, lo stesso vale per la creatura che è già concepita che tante domande suscita nella tua mente.

Dio dice che prima che ti avesse formato nel grembo di tua madre, ti ha conosciuto; prima che tu fossi eri già nella mente di Dio, lo stesso vale per ogni essere che sta venendo alla luce di questo mondo.
Dio ha bisogno di questa persona, il mondo ha bisogno di questa creatura, forse ne hai bisogno anche tu.

Non nascondere queste domande in fondo al tuo cuore, perché non c'è niente di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.